
Dopo Pasqua, attenzione al colesterolo: il ruolo del lievito rosso nella prevenzione naturale
Le festività pasquali, con i loro piatti ricchi e spesso ipercalorici, possono lasciare un’eredità poco gradita al nostro organismo: un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. Colombe, uova di cioccolato, salumi, formaggi e carni elaborate, tutto contribuisce ad affaticare il metabolismo lipidico, soprattutto se già a rischio. Per fortuna, esistono strategie naturali che possono aiutare a riportare in equilibrio i parametri ematici. Tra queste, una delle più discusse – e apprezzate – negli ultimi anni è l’utilizzo del lievito rosso.
Che cos’è il lievito rosso?
Il lievito rosso è un prodotto naturale ottenuto dalla fermentazione del riso ad opera del fungo Monascus purpureus. È proprio questo processo a conferire al riso il suo caratteristico colore rubino e, cosa ancora più importante, a generare un gruppo di sostanze – le monacoline – capaci di interferire positivamente con la sintesi del colesterolo nel fegato. Tra queste, la monacolina K è la più studiata: strutturalmente simile alla lovastatina, un farmaco di sintesi utilizzato per trattare l’ipercolesterolemia, agisce bloccando un enzima chiave nella produzione del colesterolo.
Come agisce sul colesterolo
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione regolare di lievito rosso può contribuire alla riduzione del colesterolo LDL (“cattivo”) e al mantenimento di valori normali di colesterolo totale, soprattutto in soggetti con ipercolesterolemia lieve o moderata. Non si tratta, però, di una soluzione miracolosa: è importante ricordare che il lievito rosso funziona al meglio se accompagnato da uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, povera di grassi saturi e ricca di fibre, oltre a un’attività fisica regolare.
È sicuro per tutti?
Nonostante la sua origine naturale, il lievito rosso non è privo di controindicazioni. Gli effetti collaterali possono ricordare quelli delle statine, seppur generalmente più lievi: dolori muscolari, disturbi gastrointestinali o, raramente, effetti sul fegato. Per questo motivo, l’uso di integratori a base di lievito rosso va sempre discusso con il medico, soprattutto se si assumono già farmaci ipolipemizzanti o si soffre di patologie epatiche.
Inoltre, dal 2022, la normativa europea ha imposto un tetto massimo alla quantità di monacolina K presente negli integratori (3 mg al giorno), per limitare il rischio di effetti avversi. Questo ha portato molte aziende a riformulare i propri prodotti, spesso combinando il lievito rosso con altri attivi come coenzima Q10, policosanoli, berberina e vitamine, creando veri e propri complessi sinergici per il controllo del colesterolo.
Consigli post-Pasqua per il colesterolo
Per chi, dopo Pasqua, ha avuto qualche eccesso di troppo e desidera rimettersi in carreggiata, la prima mossa è tornare a una dieta mediterranea bilanciata: più verdura, legumi, cereali integrali, pesce azzurro e olio extravergine d’oliva. Limitare carni rosse, insaccati e dolci raffinati è fondamentale. Integrare, sotto consiglio medico, un prodotto a base di lievito rosso può dare una spinta ulteriore nel riequilibrare i valori di colesterolo, soprattutto se si è già a rischio o si hanno valori borderline.