Le farmacie diventano presidi sanitari: la rivoluzione della sanità di prossimità
Le farmacie italiane si preparano a una vera rivoluzione. Con l’approvazione in Senato del Disegno di legge Semplificazioni, destinato ora all’esame della Camera, prende forma un nuovo modello di assistenza sanitaria diffusa: la “farmacia dei servizi” diventa finalmente realtà. Un cambiamento profondo che trasforma i banchi dei farmacisti in presidi di salute di prossimità, capaci di offrire prestazioni cliniche, diagnostiche e amministrative senza più passare dagli ospedali o dai grandi ambulatori.
Farmacia, cosa cambia per i cittadini
Le novità introdotte dal disegno di legge sono molte. I cittadini potranno eseguire in farmacia esami diagnostici come elettrocardiogrammi e spirometrie, ricevere referti attraverso sistemi di telemedicina e sottoporsi a screening come il controllo della glicemia o il test per l’epatite C.
Anche il capitolo dei vaccini si amplia notevolmente: il farmacista potrà somministrare non solo quelli contro il Covid e l’influenza, ma tutti i vaccini previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per gli over 12. Nello stesso spazio sarà possibile anche prenotare visite specialistiche, scegliere o cambiare il medico di base o il pediatra e ritirare dispositivi medici prescritti dalle Asl.
Fine della sperimentazione, nasce un nuovo presidio sanitario
Dopo oltre un decennio di sperimentazioni avviate nel 2009, la farmacia dei servizi esce finalmente dalla fase pilota per entrare a pieno titolo nel Servizio Sanitario Nazionale. Il provvedimento prevede un finanziamento stabile tra i 50 e gli 80 milioni di euro l’anno, destinato a sostenere questa nuova rete di assistenza territoriale. Un investimento che punta ad alleggerire la pressione su ospedali e ambulatori, offrendo in farmacia la diagnostica di primo livello e le visite non complesse.
Ma la vera svolta riguarda il ruolo del farmacista, che da figura di supporto diventa protagonista attivo nella tutela della salute pubblica. Fino a oggi, infatti, le farmacie potevano effettuare soltanto prestazioni di autocontrollo, come la misurazione della glicemia o della pressione. Con il nuovo quadro normativo, sarà invece il farmacista stesso a eseguire gli esami e a rilasciare un attestato dei risultati da presentare eventualmente al medico curante. Dopo una specifica formazione, potrà anche eseguire test per individuare infezioni batteriche e suggerire, sulla base dei risultati, l’antibiotico più indicato.
Telemedicina e aree interne: la sanità arriva ovunque
Uno degli obiettivi centrali del Ddl è rafforzare l’assistenza nelle zone rurali e nei piccoli comuni. Grazie ai nuovi sistemi di telemedicina, nelle farmacie sarà possibile effettuare esami e ricevere referti in tempo reale da medici collegati a distanza, una risorsa preziosa per chi vive lontano da ospedali e centri specialistici. Parallelamente, il Ddl Concorrenza, ora in discussione in Commissione Industria del Senato, mira a chiarire le regole di gestione e proprietà delle farmacie, per garantire trasparenza e correttezza in un settore sempre più strategico per la sanità pubblica.
La trasformazione, in realtà, è già iniziata: oltre 12.000 farmacie su quasi 20.000 hanno già avviato servizi di telemedicina, diagnostica o vaccinazione. Con la nuova legge, potranno completare la transizione e apporre la nuova insegna di “Farmacia dei Servizi”, diventando a tutti gli effetti un’estensione capillare del Servizio Sanitario Nazionale. Un cambiamento che segna una svolta storica per la sanità di prossimità in Italia: la salute, presto, sarà davvero a portata di mano.