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Seconda estate con il Covid-19: cosa ci aspettiamo e quali sono le previsioni degli scienziati

Seconda estate con il Covid-19: cosa ci aspettiamo e quali sono le previsioni degli scienziati

L’estate è arrivata e per il secondo anno di fila l’Italia e gli italiani non possono dirsi ancora fuori dalla pandemia. Rispetto allo scorso anno, però, quando l’illusione che tutto fosse finito in primavera contribuì ad alimentare la seconda ondata di contagi che avrebbe poi fatto capolino in autunno, dalla nostra abbiamo finalmente un’arma di difesa molto efficace: i vaccini. Ad oggi più del 40% degli italiani ha ricevuto almeno una dose di vaccino e più del 20% è immunizzato contro il Covid. Dunque la domanda è lecita: che tipo di estate ci attende? Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi?

Il parere gli esperti

 

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, intervistato da “La Repubblica” ha dichiarato: “Sono netto nel dire che, ovviamente continuando ad avere responsabilità e prudenza, il prossimo autunno non sarà come quello che abbiamo vissuto nel 2020”. Dello stesso tenore le parole pronunciate dall’infettivologo dell’Istituto Sacco di Milano, Massimo Galli, nella trasmissione “Otto e mezzo” condotta da Lilli Gruber su La7: “Tutte le vaccinazioni che abbiamo fatto non ce le toglie nessuno. Verosimilmente ci difende contro ospedale, rianimazione e cimitero. L’estate sarà tranquilla e l’autunno più sicuro di quello dell’anno scorso, con le attenzioni del caso”.

 

Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, sentito dall’Adnkronos Salute, è sbagliato pensare che il calo dei contagi sia figlio del caldo che caratterizza la stagione estiva: “Il caldo da solo non basta, come vediamo per i tanti Paesi dove, nonostante le temperature elevate il virus circola perché i contatti sono tanti. Il clima non è un parametro che da solo basta. In estate è la minore umidità il parametro che gioca il ruolo maggiore, non il calore in sé. E sono d’aiuto tutte le condizioni, proprie della bella stagione, che riducono il rischio di contatti ravvicinati e contagi: più vita all’aria aperta, scuole chiuse, riduzioni delle occasioni di contagio in luoghi chiusi”.

 

Insomma, le parole chiave sono prudenza e fiducia: la prudenza è quella che deve ispirare i comportamenti di tutti ancora per qualche tempo, la fiducia è che i vaccini faranno il loro dovere regalandoci un’estate più vicina alla normalità di quanto potessimo immaginare solamente qualche mese fa.

 

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