Cioccolato e THC: una dolce alleanza nel cervello degli italiani

cono gelato al cioccolato con foglia di thc e formula thc sulla lavagna

Cioccolato e THC: una dolce alleanza nel cervello degli italiani

Il 7 luglio è la Giornata Mondiale del Cioccolato. Una data perfetta per celebrare il gusto più amato dagli italiani e per scoprire che dietro una semplice pallina di gelato al cioccolato si nasconde una storia molto più profonda, che coinvolge il nostro cervello, la chimica del piacere e persino… la cannabis.

Secondo un recente sondaggio, infatti, il cioccolato è il gusto di gelato più scelto dagli italiani, con il 27% delle preferenze. Seguono nocciola (20%) e limone (13%), mentre i gusti innovativi restano sullo sfondo. Insomma, siamo un popolo fedele ai sapori classici, e quello del cioccolato sembra esercitare un fascino a cui è davvero difficile resistere. Ma perché?

 

Il cioccolato: una dolcezza che parla al cervello

 

La risposta potrebbe non essere solo nel gusto. Il cioccolato, oltre a essere delizioso, contiene una serie di composti bioattivi capaci di agire sul nostro sistema nervoso centrale, in particolare sul cosiddetto sistema endocannabinoide, lo stesso su cui agisce il THC, il principio attivo della cannabis.

Uno studio pubblicato su Nature nel 1996 ha rivelato la presenza nel cioccolato di anandamide, una sostanza prodotta anche naturalmente dal nostro cervello. Il nome deriva dal sanscrito “ananda”, ovvero beatitudine. E non è un caso: l’anandamide si lega agli stessi recettori cerebrali su cui agisce il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), producendo sensazioni di piacere, rilassamento ed euforia.

 

THC, anandamide e cacao: i “messaggeri della felicità”

 

Ma non finisce qui. Il cioccolato contiene anche altre due molecole – N-oleil-etanolamide e N-linoleil-etanolamide – che rallentano la degradazione dell’anandamide, prolungandone così l’effetto. In pratica, il cioccolato non solo ci rende felici, ma potenzia e prolunga la nostra sensazione di benessere. E se vi sembra già abbastanza, aggiungiamo la teobromina, una sostanza presente nel cacao con effetti stimolanti simili alla caffeina, e che potrebbe contribuire ulteriormente a migliorare l’umore.

 

Cioccolato e anandamide: una coppia chimicamente perfetta

La sorprendente affinità tra cioccolato e THC ha portato negli ultimi anni a una vera e propria sinergia tra i due ingredienti. In ambito medico e culinario, il cacao viene spesso utilizzato per veicolare o potenziare gli effetti del THC, sia nei prodotti terapeutici (contro ansia, stress e depressione), sia nella cucina alternativa.

Dolci artigianali, praline, infusi e snack a base di cannabis e cioccolato stanno diventando sempre più comuni in quei Paesi dove l’uso del THC è regolamentato. Ma il principio resta valido anche per chi semplicemente morde una tavoletta di fondente o sceglie il cioccolato nel cono gelato: quel piccolo momento di piacere ha basi neurochimiche reali.

Se il cioccolato è il gusto di gelato preferito dagli italiani, forse non si tratta solo di una questione di tradizione. Forse, inconsciamente, cerchiamo quel comfort chimico, quella micro-dose di felicità che il cacao sa regalarci. E magari, senza saperlo, stiamo assaporando qualcosa che ha molto più in comune con il THC di quanto immaginassimo.

 

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