
Citisina, un’arma in più per dire basta al fumo: ecco come ‘inganna’ il cervello
Ogni anno il 31 maggio, la Giornata mondiale ‘senza tabacco’ ci ricorda quanto il fumo resti una delle principali cause evitabili di morte nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno il tabacco uccide oltre 8 milioni di persone, di cui più di un milione per esposizione al fumo passivo. Eppure, smettere di fumare continua a essere uno degli obiettivi più elusi da milioni di persone, al pari delle classiche promesse di dieta o palestra. Il problema non è solo la volontà: è anche la difficoltà concreta di affrontare un percorso di disassuefazione che spesso si scontra con terapie inefficaci, costose o non ben tollerate.
In questo contesto, la citisina si sta ritagliando un ruolo sempre più interessante come arma terapeutica nella lotta al fumo. Derivata da una pianta chiamata Cytisus Laburnum L., diffusa anche in Italia, la citisina è un alcaloide vegetale capace di agire sui recettori nicotinici. In altre parole, inganna il cervello facendogli credere che la nicotina sia ancora presente, attenuando così i sintomi della crisi d’astinenza – uno degli ostacoli principali per chi prova a liberarsi dal vizio.
I benefici della citisina
I benefici clinici sono rilevanti: già dopo pochi giorni dalla sospensione del fumo, il paziente avverte un miglioramento della respirazione, una maggiore sensibilità agli odori e ai sapori, e un aumento della resistenza fisica. Dopo un mese, si segnalano anche benefici sul benessere generale, dalla pelle più luminosa alle performance sessuali più soddisfacenti. Gli effetti più significativi, però, si registrano nel lungo periodo: dopo un anno senza fumo, il rischio di malattie cardiovascolari si dimezza rispetto a un fumatore attivo; dopo due anni, si allinea a quello di chi non ha mai fumato.
A rendere la citisina particolarmente promettente è anche il suo profilo di sicurezza. Il farmaco, se usato sotto controllo medico e secondo dosaggi adeguati, è ben tollerato e non presenta gli effetti collaterali spesso associati ad altre terapie antifumo. È comunque necessaria cautela in presenza di alcune condizioni cliniche – come malattie cardiovascolari, gravidanza, disturbi psichiatrici o gravi insufficienze d’organo – ma nel complesso la citisina si distingue per la sua efficacia e tollerabilità.
La citisina in Italia
Nonostante i dati incoraggianti, la citisina in Italia non è ancora disponibile come specialità medicinale confezionata. Può essere però richiesta in farmacia come preparato galenico, dietro prescrizione medica. Una limitazione che fa riflettere, soprattutto alla luce dell’elevato potenziale di questo farmaco naturale nella battaglia contro una delle dipendenze più radicate del nostro tempo.
La citisina non è la soluzione magica, ma rappresenta un’opportunità concreta per coloro che hanno deciso di liberarsi dalla schiavitù del fumo. E nella Giornata mondiale contro il tabacco, parlarne diventa non solo attuale, ma doveroso.