Pasqua e Cannabis: la (dolce) alleanza tra THC e cioccolato

pezzo di cioccolata su cannabis terapeutica

Pasqua e Cannabis: la (dolce) alleanza tra THC e cioccolato

Mentre in molte parti del mondo la Pasqua viene celebrata con il tradizionale scambio di uova di cioccolato, c’è un’altra ricorrenza che, almeno per alcuni, meriterebbe altrettanta attenzione: la Giornata Mondiale della Cannabis. E se vi sembra un’accoppiata improbabile, aspettate di scoprire quanto cioccolato e cannabis – sorprendentemente – siano chimicamente compatibili.

 

Il THC e il sistema della felicità

 

Cominciamo dal protagonista più discusso della cannabis: il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), il composto psicoattivo che agisce sul sistema endocannabinoide umano. Questo sistema, presente nel nostro corpo, è formato da recettori responsabili di regolare umore, appetito, memoria e dolore. Il THC, una volta assunto, si lega a questi recettori e ne stimola l’attività, producendo gli effetti che molti conoscono: rilassamento, euforia, stimolazione sensoriale. Ma non è solo.

 

Il cioccolato, un dono degli dèi (e del cervello)

 

Il 7 luglio si celebra anche un altro protagonista: il cioccolato. In quella data del 1847, Joseph Fry inventava il primo cioccolato da mordere, cambiando per sempre il nostro modo di vivere la dolcezza. Ma i Maya lo avevano capito ben prima: quella sostanza scura, amara e aromatica era “un dono degli dèi”.

 

Oggi sappiamo che, oltre al gusto, c’è una spiegazione scientifica dietro l’irresistibilità del cioccolato. Contiene infatti composti in grado di interagire con gli stessi sistemi neurochimici della cannabis.

 

Anandamide: la molecola della beatitudine

 

Nel 1996, uno studio pubblicato su Nature rivelò che il cioccolato contiene anandamide, una sostanza naturalmente prodotta dal cervello umano che agisce come un cannabinoide. Il nome stesso, “anandamide”, deriva dal sanscrito ananda, che significa beatitudine. Questo neurotrasmettitore, oltre a condividere una struttura simile al THC, produce effetti di euforia e piacere.

 

Ma non finisce qui: nel cacao sono stati trovati anche altri due composti, la N-oleyl-etanolamide e la N-linoleoyl-etanolamide, capaci di impedire la degradazione dell’anandamide, potenziandone così l’effetto. A completare il quadro, la teobromina, una sostanza stimolante presente nel cioccolato, che sembra a sua volta favorire la produzione endogena di anandamide.

 

Cioccolato e Cannabis: la coppia perfetta?

 

La combinazione di cioccolato e cannabis non è solo una tendenza tra chef e appassionati di cucina alternativa, ma una vera sinergia scientifica. Il cioccolato può infatti amplificare gli effetti positivi del THC, esaltando quella sensazione di benessere e rilassamento tanto amata da chi ne fa uso terapeutico o ricreativo.

 

Non a caso, sempre più prodotti a base di cannabis – da dolci artigianali a oli commestibili – vengono oggi associati al cacao per migliorarne sia il sapore che l’efficacia. In ambito medico, questa combinazione si rivela promettente anche per migliorare il trattamento di ansia, stress e disturbi dell’umore.

 

Pasqua 2.0: uova con sorpresa… green?

 

Chissà che un giorno, tra le sorprese delle uova pasquali, non troveremo anche una piccola dose terapeutica di CBD o una pralina arricchita con THC a uso medico. Per ora rimane un’ipotesi, ma il legame tra cioccolato e cannabis è più reale che mai – e soprattutto, sostenuto dalla scienza.

 

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