Collirio a base di ciclosporina in medicina veterinaria: usi, efficacia e indicazioni terapeutiche

cane a cui viene applicato collirio ciclosporina nell'occhio

Collirio a base di ciclosporina in medicina veterinaria: usi, efficacia e indicazioni terapeutiche

La ciclosporina, un immunosoppressore ciclico derivato dal fungo Tolypocladium inflatum, ha trovato largo impiego in medicina veterinaria, in particolare sotto forma di collirio per la gestione di patologie oculari croniche di natura immunomediata. Il collirio a base di ciclosporina rappresenta oggi una delle terapie d’elezione per alcune condizioni oftalmiche resistenti ai trattamenti convenzionali.

 

Collirio a base di ciclosporina: il meccanismo d’azione

 

La ciclosporina agisce inibendo selettivamente la funzione dei linfociti T attraverso il blocco della calcineurina, una fosfatasi coinvolta nell’attivazione della trascrizione dell’interleuchina-2 (IL-2). L’effetto immunomodulante è cruciale nel ridurre la risposta infiammatoria a livello oculare, senza i marcati effetti collaterali sistemici dei corticosteroidi.

 

Indicazioni terapeutiche in ambito veterinario

 

Il collirio a base di ciclosporina è utilizzato principalmente nel trattamento di patologie oculari croniche di natura immunomediata. Tra queste, la cheratocongiuntivite secca, nota anche come “occhio secco“, è una delle più comuni nel cane ed è caratterizzata da una ridotta produzione di film lacrimale dovuta alla distruzione autoimmune delle ghiandole lacrimali; in questo caso, la ciclosporina si dimostra efficace nel ridurre l’infiammazione e nel riattivare la secrezione lacrimale residua.

 

Un’altra condizione trattata con successo è il pannus, o cheratite superficiale cronica, tipica del Pastore Tedesco, in cui l’infiammazione corneale immunomediata può essere controllata mediante applicazioni regolari del farmaco. Nei gatti, la ciclosporina trova impiego in alcuni casi di blefarocongiuntivite linfoplasmocitaria, una patologia infiammatoria cronica che può rispondere positivamente alla terapia topica immunosoppressiva. Infine, anche se meno frequentemente, la ciclosporina può essere considerata come parte di un piano terapeutico multimodale per il trattamento delle uveiti anteriori di origine immunomediata.

 

Formulazioni e modalità di somministrazione

 

In ambito veterinario, la ciclosporina viene utilizzata in preparazioni galeniche a concentrazioni variabili (generalmente dallo 0,2% fino al 2%), oppure in prodotti commerciali già pronti. La somministrazione è generalmente bi- o tri-giornaliera, con adattamenti a seconda della risposta clinica.

 

Effetti collaterali e precauzioni

 

Il profilo di sicurezza della ciclosporina topica è generalmente buono. Gli effetti collaterali più comuni includono irritazione locale temporanea, eritema congiuntivale e – raramente – iperemia marcata o reazioni allergiche. L’uso della ciclosporina è controindicato in presenza di infezioni oculari attive (es. cheratiti batteriche o fungine), poiché la soppressione immunitaria locale potrebbe favorirne l’aggravamento.

 

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