
Deblistering , il Consiglio di Stato: nessun divieto, è come la galenica
Il deblistering entra ufficialmente tra le pratiche consentite alle farmacie italiane. A stabilirlo è il Consiglio di Stato, che in un recente parere consultivo ha ribaltato l’orientamento restrittivo dell’Asl di Moncalieri (Torino), aprendo di fatto la strada a un servizio sempre più richiesto: il riconfezionamento personalizzato dei farmaci.
Deblistering, la decisione del Consiglio di Stato
Secondo i giudici amministrativi, nell’ordinamento non esiste alcuna norma che vieti il deblistering né tantomeno che imponga autorizzazioni preventive. Al contrario, l’attività può essere svolta alla stregua della preparazione galenica, purché vengano rispettate le regole di tracciabilità e sicurezza previste dalla Farmacopea ufficiale. “L’assunto interpretativo per cui sussiste un divieto tacito deve poggiare su argomenti assai solidi”, osserva il Consiglio, e tali argomenti non sono emersi dalle posizioni ministeriali.
La decisione nasce dal ricorso straordinario presentato da una farmacia che intendeva offrire ai pazienti cronici e agli ospiti di Rsa un servizio di confezionamento in dosi unitarie, con personale formato e macchinari dedicati. L’Asl aveva respinto il progetto richiamando l’assenza di una normativa nazionale. Ora il verdetto di Palazzo Spada cambia le carte in tavola: il deblistering è legittimo e non richiede autorizzazioni ulteriori.
Migliora l’aderenza terapeutica
Le ricadute pratiche sono tutt’altro che marginali. Il riconfezionamento dei medicinali in unità personalizzate aumenta l’aderenza terapeutica, riduce il rischio di errori nell’assunzione, semplifica la gestione delle terapie complesse e aiuta a contenere sprechi e dispersioni. Un beneficio per i pazienti più fragili – anziani, cronici, politrattati – ma anche per il Servizio sanitario, che può contare su una migliore razionalizzazione delle risorse.
Naturalmente non viene meno l’esigenza di garantire standard rigorosi: conservazione corretta, tracciabilità dei lotti e delle scadenze, consenso informato del paziente e rispetto puntuale della prescrizione medica. Requisiti che, sottolinea il Consiglio di Stato, rientrano nelle competenze professionali del farmacista e nelle Norme di buona preparazione già previste per i galenici.
Il tema, del resto, è già all’attenzione di diverse Regioni. Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Trento e Liguria hanno adottato provvedimenti o avviato sperimentazioni, con linee guida che disciplinano il confezionamento personalizzato dei farmaci. Particolare rilievo hanno assunto le disposizioni lombarde, richiamate dagli stessi giudici come possibile riferimento in assenza di standard nazionali.
Il messaggio che arriva dal Consiglio di Stato è chiaro: in attesa di una cornice uniforme a livello centrale, le farmacie possono organizzare servizi di deblistering basandosi sulle cautele già note. Una conferma che rafforza il ruolo della farmacia di comunità nella presa in carico del paziente e apre nuove prospettive per una gestione più sicura ed efficiente delle terapie.