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Cambio di stagione: rimedi naturali per la stitichezza occasionale

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Cambio di stagione: rimedi naturali per la stitichezza occasionale

Fra i molti disagi che possono caratterizzare il cambio di stagione, una menzione speciale va a quelli di carattere intestinale, tra cui la stitichezza. L’organismo è infatti portato a mettere in atto meccanismi di adattamento al clima esterno, provocando in alcuni casi “effetti collaterali” che si riversano su più fronti, incluso quello intestinale. Cercare di prevenire la stitichezza occasionale è sempre un’opzione valida: ma alimentarsi in maniera sana e bilanciata, provvedendo cioè ad idratarsi a dovere e a mantenere un adeguato apporto di fibre – sostanze contenute ad esempio in cereali integrali, legumi, frutta e verdura – non garantisce di scongiurare il rischio di stitichezza durante il cambio di stagione.

 

Rimedi naturali contro la stitichezza

 

Contro la stitichezza possono fare molto le piante. Esse agiscono stimolando la peristalsi, ovvero la contrazione muscolare esercitata dall’intestino per eliminare le feci: in questo caso si è soliti parlare di lassativi antrachinonici. Le piante possono anche agire attraverso l’idratazione della massa fecale, provvedendo cioè a lubrificare le pareti per facilitare l’evacuazione (i cosiddetti “lassativi meccanici”). Entrambe le categorie sono disponibili sotto forma di capsule, compresse, fluidi, infusi, macerati e sciroppi. Appartengono invece alla categoria dei lassativi stimolanti le piante contenenti antrachinoni che rendono le feci molli. Queste vanno sfruttate in maniera saltuaria, al fine di risolvere casi di stitichezza acuta, nonché per preparare interventi chirurgici e accertamenti diagnostici. Non bisogna dunque eccedere con questa soluzione trattandosi di lassativi fortemente irritanti per la mucosa intestinale. Parliamo più precisamente della senna, le cui foglie sono largamente utilizzante per trattamenti che non vadano oltre una o due settimane di durata; ma anche del rabarbaro, noto per le sue proprietà lassative e purganti. Molto utile contro la stitichezza è anche la frangola, la cui corteccia, a differenza degli altri lassativi antrachinonici, è in grado di restituire tono alle fibre muscolari intestinali, stimolando in maniera delicata la peristalsi. Questa pianta non irrita e non crea assuefazione, dunque pure l’utilizzo prolungato risulta meno dannoso.

 

Appartengono alla categoria dei lassativi meccanici le piante che contengono le mucillagini, principi attivi in grado di incrementare il proprio volume, a contatto con l’acqua, rispetto alla loro forma secca. Esse, con la produzione di un gel, aumentano la quantità della massa fecale, rendendone più morbido il contenuto. Un esempio è rappresentato dalla malva, di cui foglie e fiori sono preziosi alleati per idratare e sfiammare l’intestino, oltre che per modularne le funzioni. Lo stesso dicasi per la liquirizia, la cui radice è lievemente lassativa in ragione del mannitolo, uno zucchero naturale che attira acqua nel colon favorendone lo svuotamento. Interessanti anche i risultati prodotti da psillio e lino, i cui semi svolgono la stessa azione della malva: aumento di volume, produzione di gel ed evacuazione più semplice. Per sfiammare l’intestino, regolare e correggere i suoi squilibri e ripristinare l’attività enzimatica, particolarmente utile risulta il mirtillo rosso. La sua assunzione procura diversi benefici, anzitutto eliminando la flatulenza derivata dalla fermentazione delle feci.

 

Anche gli oli possono venire in soccorso, per quanto non ne esistano di propriamente lassativi. L’olio essenziale di menta, ad esempio, può procurare sollievo in presenza di contrazioni addominali, lenta digestione e sindrome dell’intestino irritabile agendo come spasmolitico e antinfiammatorio della mucosa intestinale. Allo stesso modo l’olio essenziale di camomilla decongestiona stati infiammatori dell’intestino contraddistinti dalla presenza di dolori, spasmi, tensione addominale, flatulenza e meteorismo. L’olio essenziale di basilico invece riequilibra la flora intestinale, ripristina le condizioni microbiologiche e fisiologiche ottimali della flora batterica e protegge da fermentazioni acide o attacchi di carattere infettivo causati da funghi, lieviti ed enterobatteri Gram.

 

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