0
  • No products in the cart.

Clorochina: come si è arrivati alla sua sperimentazione

clorochina

Clorochina: come si è arrivati alla sua sperimentazione

Un antimalarico chiamato clorochina: questa, secondo Donald Trump, potrebbe essere la migliore speranza degli Stati Uniti, e del mondo intero, per trovare una cura al coronavirus in attesa del vaccino. Gli esperti sono ancora restii a sbilanciarsi sull’efficacia del farmaco contro il covid-19 in assenza di dati scientifici inoppugnabili, ma intanto il Chinese Clinical Trial Registry ha annunciato nelle scorse settimane l’avvio di una sperimentazione clinica. Come si è arrivati a questo punto?

Clorochina contro il coronavirus?

 

Come sottolineato dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) la clorochina si è dimostrata efficace in vitro e su modelli animali contro numerosi virus tra cui il coronavirus della Sars. Il primo a pensare di utilizzare la clorochina contro la Sars fu nel 2003 l’italiano Andrea Savarino, ora ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla base di un’analisi della letteratura da cui si evinceva un effetto antivirale ad ampio spettro da parte del farmaco. A confermare la bontà di quella tesi fu, a epidemia esaurita, il gruppo di Marc Van Ranst della Katholieke Universiteit Leuven (Belgio). Lo stesso Savarino, che nel 2005 suggerì di usare la clorochina in combinazione con lopinavir e ritonavir contro il coronavirus della Sars, ha però predicato prudenza rispetto all’annuncio secondo cui clorochina ed il ritonavir avrebbero un effetto inibitorio sul nuovo coronavirus nCoV 2019, che condivide circa l’80% del genoma del virus Sars.

 

“Massima cautela”

 

I primi risultati sembrano incoraggianti, al punto che, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, gli esperti inseriranno l’uso di clorochina nelle prossime linee guida per il trattamento del virus. Savarino però, come riportato dall’ufficio stampa dell’Iss, ha dichiarato: “Invito tutti alla massima cautela perché spesso effetti osservati in vitro e in modelli animali non si rivelano poi riproducibili quando traslati all’uomo, e anche se i primi risultati sui pazienti sembrano positivi ci vorrà tempo per avere un’indicazione definitiva. Il sito web dove è stata annunciata la sperimentazione clinica purtroppo non riporta il dosaggio di clorochina cui verranno sottoposti i pazienti. Sulla base di una pregressa analisi della letteratura, raccomanderei un dosaggio di 500 mg al giorno di clorochina. Dosaggi inferiori di clorochina, almeno quando somministrata in monoterapia hanno una bassa probabilità di esercitare effetti antivirali ed immunomodulatori significativi, come emerge da precedenti analisi della letteratura“.

 

Data l’assenza in commercio del farmaco antimalarico classico, la farmacia galenica è in grado di realizzare un preparato magistrale in sua sostituzione del tutto funzionale. Nella speranza, ovviamente, che le sperimentazioni confermino i buoni risultati iniziali dei test e accertino che davvero la clorochina è l’asso nella manica dell’umanità contro il nuovo coronavirus.

 

CLICCA QUI per il tuo preparato galenico e le info