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Covid, in Campania cambia la quarantena: le nuove disposizioni della Regione

Covid, in Campania cambia la quarantena: le nuove disposizioni della Regione

Cosa fare in caso di contatto stretto con una persona risultata positiva al Covid-19? E che differenza c’è tra isolamento e quarantena? Ancora: come si definisce un “contatto stretto”? Sono solo alcuni degli interrogativi che milioni di italiani si sono posti in questi giorni con il dilagare dei contagi. Cerchiamo di fare allora un po’ di chiarezza dando un’occhiata all’aggiornamento del Percorso di gestione territoriale dei casi e dei contatti Covid-19 disposto dalla Regione Campania in vigore dal 12 gennaio.

 

Prima però ricordiamo come dal 27 dicembre basti la positività al test antigenico rapido a definire confermato un caso di Covid e a porre il soggetto in isolamento contumaciale, senza la necessità di effettuare la conferma con un ulteriore tampone molecolare RtPCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction). Lo stesso tampone antigenico rapido deve essere effettuato anche dai “contatti stretti ad alto rischio”, che saranno posti immediatamente in quarantena, ovvero il regime riservato alle persone sane “esposte” ad un caso acclarato di Covid-19.

 

Salvo diverse disposizioni dei Dipartimenti di Prevenzione o dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, il test antigenico rapido potrà essere impiegato per la valutazione del termine dell’isolamento di un caso confermato COVID-19, senza bisogno di effettuare il molecolare.

 

I criteri di fine quarantena per i contatti stretti Covid-19

 

In caso di “contatti stretti” con soggetti positivi al Covid, in presenza cioè di “alto rischio” contagio, i soggetti “asintomatici”, non vaccinati, o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (per esempio, una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, devono osservare 10 giorni di quarantena dall’ultimo contatto con i soggetti positivi e poi fornire un test (molecolare o antigenico) negativo.

 

Per i soggetti “asintomatici” che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni è sempre necessario il tampone negativo ma la quarantena si riduce a soli 5 giorni dall’ultimo contatto.

 

Ancora più libertà sono concesse a coloro che hanno ricevuto la dose booster, che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 120 giorni o che siano guariti da CoViD-19 da meno di 120 giorni. Per loro non si applica quarantena ma è richiesto di indossare la mascherina FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultimo contatto, osservando una “auto-sorveglianza” dei sintomi. Se ne compaiono si provvede ad effettuare un test molecolare o antigenico. Se questo dà esito negativo ma i sintomi persistono bisogna ripetere il tampone al quinto giorno successivo all’ultimo contatto stretto con il caso Covid-19.

 

Contatti a basso rischio

 

E se il contatto è a basso rischio? Iniziamo col definirlo. Ecco quando si parla di basso rischio:

 

– una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti;

 

– una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) o che ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti;

 

– tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso COVID-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso COVID-19, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che restano classificati contatti ad alto rischio;

 

– un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, provvisto di DPI raccomandati.

 

Per i contatti a basso rischio non è necessaria la quarantena (se il soggetto ha indossato sempre le mascherine chirurgiche o FFP2). La disposizione è unicamente quella di mantenere le comuni precauzioni igienico-sanitarie (mascherina FFP2, distanziamento, igiene mani, ecc.).

 

Altro caso a parte sono gli operatori sanitari, ai quali non si applica la quarantena ma solo una sorveglianza attiva caratterizzata da tamponi giornalieri fino al 5° giorno dall’ultima esposizione a rischio.

 

La raccomandazione è in ogni caso quella di prevedere l’esecuzione di un test diagnostico (anche antigenico rapido) a fine quarantena per tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze.