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I farmaci per l’ipertensione non hanno effetti negativi sui pazienti Covid

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I farmaci per l’ipertensione non hanno effetti negativi sui pazienti Covid

I farmaci per l’ipertensione non hanno effetti negativi sui pazienti Covid. A smentire una delle notizie più allarmanti e “virali” nei mesi della prima ondata è stato il primo studio controllato randomizzato, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “The Lancet Respiratory Medicine”. A realizzarlo è stato un team internazionale guidato dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, che hanno messo al centro delle loro analisi in particolare gli ACE inibitori (ACEI) e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina (ARB). Gli esperti hanno infatti verificato se queste due classi di farmaci, usati per il trattamento dell’ipertensione, potessero aiutare a mitigare le complicazioni del contagio o al contrario causare sintomi più gravi.

 

Lo studio sui farmaci per l’ipertensione

 

Prima di soffermarci sugli esiti della ricerca è bene chiarire perché si è arrivati alla decisione di svolgere uno studio di questo tipo. All’inizio della pandemia, infatti, alcuni studi avevano suggerito che i farmaci ACEI o ARBI potessero sovraregolare i recettori cellulari per il virus SARS-CoV-2, di fatto aiutando potenzialmente la replicazione virale. Per questo motivo nella comunità medica e scientifica si era insinuato un certo timore rispetto all’utilizzo dei suddetti farmaci. Contrariamente a quanto ipotizzato, dallo studio è emerso che alcuni effetti di questi farmaci potrebbero essere addirittura protettivi contro il virus.

 

Lo studio ha visto coinvolti 152 pazienti con Covid-19 in diverse nazioni nel periodo compreso tra il 31 marzo e il 20 agosto 2020: i soggetti, scelti in maniera casuale, erano stati ricoverati in ospedale e stavano già utilizzando uno dei farmaci. A loro è stato chiesto di interrompere o continuare a prendere i farmaci prescritti: poi è stato avviato un attento monitoraggio per osservare l’effetto dell’interruzione temporanea della terapia.

 

Dall’analisi dei dati a disposizione è emerso che sospendere o continuare la terapia a base di ACEI e ARB non ha avuto alcuna conseguenza rispetto al Covid. Da qui l’indicazione per mantenere la terapia antipertensiva nei pazienti ospedalizzati, a meno che non vi sia un problema medico chiaro e differente che collida con la terapia.

 

Cosa dicono gli esperti

 

Julio A. Chirinos, tra gli autori principali dello studio presso la Perelman School of Medicine, ha spiegato: “Gli studi osservazionali sono stati condotti rapidamente, ma gli studi randomizzati sono importanti per stabilire una risposta definitiva riguardo al potenziale impatto di questi farmaci per la pressione sanguigna comunemente usati. I risultati dei nostri studi dimostrano in modo importante che i pazienti ospedalizzati con Covid-19 possono continuare a usare questi farmaci in sicurezza”.

 

Ad esserne convinto anche il primo autore dello studio Jordana B. Cohen: “All’inizio della pandemia, i pazienti erano preoccupati per il danno percepito sulla base di informazioni limitate e incomplete e, sfortunatamente, alcuni hanno insistito per interrompere i loro farmaci. Tuttavia, interrompere questi farmaci inutilmente può aumentare il rischio di gravi complicazioni, tra cui infarto e ictus. Ora abbiamo prove di alta qualità a sostegno della nostra raccomandazione che i pazienti continuino a prendere questi farmaci come prescritto”.
In questo momento sono in corso inoltre altri studi per valutare se l’uso di questi farmaci sia efficace nel trattamento dell’infezione.

 

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