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Ibuprofene dannoso per chi ha il coronavirus? “Non ci sono prove”

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Ibuprofene dannoso per chi ha il coronavirus? “Non ci sono prove”

L‘ibuprofene, principio attivo di molti farmaci antinfiammatori, aggrava gli effetti del coronavirus? A lanciare l’allerta, nei giorni scorsi era stato il ministro francese della Salute, Olivier Véran, scrivendo su Twitter che prendere farmaci anti-infiammatori, come quelli a base di ibuprofene o di cortisone “potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione. In caso di febbre, prendete del paracetamolo. Se siete già sotto anti-infiammatori o in caso di dubbio, chiedete consiglio al vostro medico”.

Una tesi, quella del ministro francese, corroborata anche da uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Lancet, secondo cui alcuni farmaci, incluso l’ibuprofene, possono rappresentare un rischio per i pazienti con Covid-19 che soffrono anche di ipertensione o diabete. Dello stesso tenore l’articolo pubblicato sul British Medical Journal e firmato da Ian Jones, professore di Virologia all’Università inglese di Reading, secondo cui le proprietà antinfiammatorie dell’ibuprofene avrebbero l’effetto di indebolire il sistema immunitario, rallentando il processo di recupero. Dunque, ibuprofene da tenere alla larga? Non proprio.

 

La presa di posizione dell’Ema

 

Visto che l’argomento “ibuprofene sì, ibuprofene no” era diventato “virale” (è il caso di dirlo) a prendere posizione sulla vicenda è stata l’Ema (Agenzia europea per i medicinali), con una dichiarazione destinata a rassicurare milioni di persone in tutto il mondo: “All’inizio del trattamento della febbre o del dolore dovuti a Covid-19 i pazienti e gli operatori sanitari devono considerare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluso il paracetamolo e i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei). Ogni medicinale ha i suoi benefici e i suoi rischi, come descritto nelle informazioni del prodotto, che devono essere presi in considerazione insieme alle Linee guida europee, molte delle quali raccomandano il paracetamolo come opzione di primo trattamento nella febbre e nel dolore. In ogni caso, attualmente non ci sono ragioni per interrompere il trattamento con ibuprofene. Ciò è particolarmente importante per i pazienti che assumono ibuprofene o altri Fans per malattie croniche”.

Da parte dell’Ema non ci sarà comunque una chiusura a valutare tutte le eventuali nuove evidenze scientifiche che emergeranno in futuro: “A maggio 2019 il nostro Comitato per la sicurezza ha iniziato una revisione dei farmaci antinfiammatori non steroidei ibuprofene e ketoprofene, a seguito di un’indagine dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali che suggeriva come l’infezione dovuta alla varicella e alcune infezioni batteriche possano essere aggravate da questi prodotti. Nei foglietti illustrativi di molti Fans sono presenti avvertenze che gli effetti degli antinfiammatori non steroidei possono mascherare i sintomi di un peggioramento dell’infezione. Il comitato sta rivedendo tutti i dati disponibili per verificare se siano necessarie misure aggiuntive”.

Dunque, come sempre – ma mai come in questo periodo – occhio alle fake news o alle semplificazioni riguardanti temi di natura medica: sempre meglio consultare fonti ufficiali.