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La mexiletina per il trattamento dell’aritmia cardiaca

La mexiletina per il trattamento dell’aritmia cardiaca

La mexiletina è un farmaco utilizzato per il trattamento dell’aritmia cardiaca. Il suo utilizzo in presenza di alcune gravi anomalie del battito del cuore fa di questo antiaritmico un valido alleato per la sua capacità di stabilizzare le pulsazioni cardiache.

 

Rinuncia alla produzione

 

La mexiletina veniva prodotta, fino al 2010, dall’azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim la quale, però, decise di non rinnovare l’AIC ritenendo l’uso di questo farmaco ridotto e valutando la possibilità di altre alternative farmacologiche. Tale farmaco, tuttavia, è stato usato già dalla metà degli anni ’80 sulla base delle osservazioni dei clinici per il trattamento delle miotonie da alterata funzione del canale del cloro o del sodio ed è considerato a tutt’oggi il trattamento più efficace per contrastare il fenomeno miotonico. Tuttavia, data la rarità dei soggetti affetti e l’invasività degli esami richiesti per documentare in maniera oggettiva tale fenomeno patologico, non si sono potute effettuare sperimentazioni cliniche di portata tale da consentire l’inclusione della terapia delle miotonie fra le indicazioni principali del farmaco.

 

Opportunità galenica

 

L’improvvisa indisponibilità del farmaco ha compromesso la possibilità per i pazienti di trattare efficacemente la propria patologia con un impatto devastante sulla qualità della vita. L’unica strada percorribile è rimasta, dunque, quella del preparato magistrale di capsule di mexiletina. Normalmente la dose prescritta dal medico è di 200 mg da assumere 2 o 3 volte al giorno ma può variare a seconda della prescrizione medica. Il regime di dispensazione è ricetta ripetibile.

La mexiletina può anche essere allestita come preparato galenico veterinario, ma in questo caso la ricetta sarà non ripetibile per animali da compagnia o non ripetibile in triplice copia per animali da reddito.

 

Effetti collaterali

 

La mexiletina non è un tipo di farmaco che è possibile assumere con “leggerezza”. Il consulto di un medico è fondamentale prima della somministrazione. Tra gli effetti avversi riconducibili alla mexiletina ce ne sono altri che devono portare immediatamente ad avvisare il proprio medico come la comparsa di febbre, difficoltà respiratori, senso di oppressione o dolore al petto, rash, gonfiore di bocca, lingua o volto, svenimenti, battito cardiaco rallentato, accelerato o comunque irregolare, problemi alla vista, forti capogiri e intensa sensazione di avere la testa leggera, orticaria, forte mal di stomaco, ittero e mal di gola.

 

Quando evitare la mexiletina

 

L’assunzione di mexiletina è sconsigliabile in presenza di shock cardiogeno e, in assenza di un pacemaker, di blocco atrioventricolare di secondo o di terzo grado. Il medico dev’essere anche messo a conoscenza di eventuali altri medicinali, fitoterapici e integratori assunti, in particolare fenobarbital, cimetidina, rifampicina, idantonine, teofillina, lidocaina e caffeina, per valutare le possibili interazioni con la mexiletina. Nel dialogo con lo specialista è anche importante dichiarare se si soffre o si è sofferto in passato di altri problemi di cuore diversi dall’aritmia, scompenso cardiaco congestizio, pressione bassa, problemi epatici o convulsioni e portare a conoscenza il medico della presenza di pacemaker o in caso di gravidanza e allattamento.