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Le prugne: un valido alleato per combattere la stitichezza

Le prugne: un valido alleato per combattere la stitichezza

Passiamo da un frutto all’altro, ma restiamo sempre nella famiglia delle Rosaceae: dopo le ciliegie, è il turno delle prugne. Anche conosciute come susine, allietano le nostre tavole da giugno a settembre grazie al loro sapore dolce e succoso.

 

Proprietà e valori nutrizionali delle prugne

Circa 100 grammi di prugne forniscono un apporto energetico pari a circa 42 calorie, per la maggior parte carboidrati (il 93%), ma anche proteine (5%) e lipidi (il 2%). Sono fonte di vitamine e minerali essenziali come la vitamina C, la vitamina K, la vitamina A, il potassio e il manganese, nutrienti importanti per il corretto funzionamento dell’organismo. Se la vitamina C svolge un ruolo essenziale nel sostenere il sistema immunitario, vitamina K e manganese salvaguardano la salute delle ossa. La prima, infatti, è coinvolta nella coagulazione del sangue e nella mineralizzazione delle ossa, mentre il secondo aiuta nella formazione del tessuto osseo.

 

Tra le proprietà principali delle prugne c’è quella legata alla funzionalità dell’intestino, che protegge grazie le sue proprietà antiossidanti. Non solo: alcune ricerche suggeriscono che il consumo di prugne può aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue, il che può essere benefico per le persone con diabete o a rischio di svilupparlo.

 

Ancora, le prugne si rivelano ottimi energizzanti per vie delle loro proprietà nutrizionali, per cui sono consigliatissime per chi svolge attività fisica. E devono far sempre parte di una dieta equilibrata.

 

Prugne, rabarbaro e senna: lassativi naturali

Quando si parla di prugne, il collegamento immediato è quello con le sue proprietà lassative. La quantità di fibra e di sorbitolo di questo frutto (in particolare nella tipologia di prugne a buccia gialla, ma anche in quelle secche), infatti, aiuta l’intestino a combattere i problemi di stitichezza, agendo come lassativo naturale, oltre ad avere una funzione diuretica e di disintossicazione.

Ma non sono gli unici frutti o piante ad avere questa caratteristica. Un esempio è il rabarbaro, pianta originaria dell’Asia centrale appartenente alla famiglia delle Polygonaceae, il cui effetto lassativo è dovuto alla presenza di composti come l’acido crisofanico e l’emodina nelle sue foglie.

 

Stesso discorso vale per la senna, composta dalle foglie o dai frutti essiccati (o dalla combinazione di entrambe) della specie della Cassia acutifolia o della Cassia angustifolia. In questo caso ci troviamo di fronte a piccoli arbusti, alti meno di 1-2 metri, diffusi in Africa Orientale e in India, utilizzati in numerose preparazioni da case farmaceutiche per combattere la stitichezza.

Il suggerimento è sempre quello di rivolgersi a un medico: il rischio, così come per le prugne, è di incappare in problemi di ritenzione idrica o all’apparato renale, sempre nel caso di soggetti a rischio.

 

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