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Pillola del giorno dopo, è boom tra le giovanissime: ecco i rischi a cui vanno incontro

Pillola del giorno dopo

Pillola del giorno dopo, è boom tra le giovanissime: ecco i rischi a cui vanno incontro

Di qualche giorno fa la notizia che la “pillola dei 5 giorni dopo” è a disposizione delle minorenni in farmacia anche senza ricetta medica. Una decisione, quella assunta dall’Aifa, di estendere anche alle ragazze più giovani un diritto prima riconosciuto soltanto alle maggiorenni, che ha fatto accendere i riflettori su un argomento del quale si parla troppo poco.

 

Pillola del giorno dopo: le due tipologie

 

I farmaci in commercio in Italia per evitare di restare incinta dopo un rapporto sessuale non protetto sono due: la Norlevo, che ha un costo di 16,56 euro e va assunta entro le 72 ore dal rapporto, e la EllaOne, che ha un prezzo di 26,83 euro e va assunta entro 120 ore. Quest’ultima viene considerata in generale l’opzione da privilegiare in fatto di contraccettivi d’emergenza poiché, a parità di effetti collaterali, risulta essere più efficace. Analizzando il mercato delle pillole del giorno dopo si può evincere una tendenza acclarata ormai da qualche anno all’insegna di un consumo sempre maggiore delle stesse: basti dire che nel 2012 sono state vendute 363.600 confezioni contro le 573.100 del 2018, per un aumento “monstre” del 58% nel giro di soli sei anni. A produrre le pillole del giorno dopo in commercio in Italia è la francese Hra Pharma, che nel Belpaese ha aumentato il suo fatturato del 170%, passando dai 4,4 milioni di euro del 2012 agli oltre 12 del 2018. A fungere da propulsore delle vendite è stata nel maggio del 2015 la decisione dell’Aifa di consentire alle donne maggiorenni l’acquisto di EllaOne senza ricetta medica. Da quel momento in poi, infatti, si è assistito ad una vera e propria impennata di vendite passando, in un solo anno, da 123.800 confezioni vendute a 229.900, fino alle 253mila del 2018. La sensazione è che un boom del genere possa verificarsi anche all’indomani del via libera alle minorenni.

Pillola del giorno dopo: come agisce?

 

Il principio attivo della pillola del giorno dopo è l’Ulipristal acetato, sostanza impiegata anche per curare i fibromi uterini. Una pillola di EllaOne ne contiene 30 mg. Ma come agisce precisamente il farmaco? C’è ancora divergenza di opinioni rispetto al meccanismo d’azione del farmaco: la pillola impedisce soltanto la fecondazione o agisce anche da anti-annidatorio che può interrompere la gravidanza? Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, al Corriere della Sera ha spiegato come alla luce degli studi scientifici internazionali si possa essere certi del fatto che il principio attivo eserciti la sua azione sul progesterone, l’ormone che fa sì che nell’utero si creino le condizioni giuste per la fecondazione.

Questo può avere due effetti: il primo è l’inibizione dell’ovulazione e consiste, per l’ovulo, nel trovare la “porta sbarrata”. Per esso è dunque più difficile, se non del tutto impossibile, entrare a contatto con lo spermatozoo.
Il secondo effetto prevede invece una possibile azione sull’endometrio e di conseguenza sull’annidamento dell’embrione: aspetto, questo, che ha direttamente a che fare con il mantenimento della gravidanza. A dire il vero sono diversi gli studi che concordano sul fatto che basse dosi di Ulipristal acetato impiegate per la contraccezione d’emergenza non producono effetti di sorta sullo spessore dell’endometrio e sull’impianto dell’embrione, ma i risultati di queste ricerche non sono ancora considerati attendibili in via definitiva.

 

Pillola del giorno dopo: efficacia

 

Secondo un recente studio, a fare la differenza per determinare l’efficacia di EllaOne è il momento della sua somministrazione. Decisivo risulta essere il momento dell’ovulazione, con il periodo fertile che ha inizio solitamente 5 giorni prima e termina un giorno dopo. Se EllaOne viene assunta prima dell’ovulazione, una gravidanza indesiderata può essere evitata nel 77,6% dei casi; le probabilità si riducono drasticamente, precipitando al 36,4%, se la pillola viene assunta dopo il periodo di ovulazione. Dal momento che per una donna è sempre complicato conoscere esattamente il periodo di ovulazione, e visto che il farmaco viene assunto “al bisogno”, il consiglio è quello di prendere la pillola subito dopo il rapporto. Così si spiega, forse, la decisione di non legare l’acquisto del farmaco alla presentazione della ricetta medica in farmacia: cioè alla necessità di non rinunciare alla tempestività di intervento.

 

Pillola del giorno dopo: effetti collaterali

 

Effetti collaterali sono stati riscontrati su 4718 donne che hanno preso parte al programma di sviluppo clinico. I più comuni, verificatisi in un caso su 4, hanno comportato cefalea, nausea e vomito. Non sono mancate stanchezza, dolorabilità dei seni, dolore alla schiena e a livello addominale, giramenti di testa e, con minore incidenza, diarrea. La sintomatologia si è protratta per 1-2 giorni dal momento dell’assunzione. Su Esmya, un medicinale che condivide lo stesso principio attivo Ulipristal acetato di EllaOne, è scattata l’allerta per il possibile impatto sul fegato dopo 4 casi di insufficienza epatica registrati in donne che ne hanno fatto uso, sebbene non vi sia certezza che i problemi siano insorti in relazione all’assunzione del farmaco e al contrario è probabile che si trattasse di pazienti che già soffrivano di insufficienza epatica. In ogni caso le modalità di impiego differiscono: Esmya va somministrato una volta al giorno per un massimo di 3 mesi in compresse da 5 mg, EllaOne invece va assunta nella dose da 30 mg una sola volta ed unicamente in caso di rapporti sessuali a rischio.

Un concetto che sfugge a molte ragazze, soprattutto alle più giovani, è che la pillola del giorno dopo non è un sostitutivo del corretto metodo anticoncezionale, ma solo un rimedio di emergenza contro le gravidanze indesiderate; la pillola, infatti, non mette al riparo da infezioni trasmissibili sessualmente. Una precisazione importante visto che negli ultimi sei anni la vendita di profilattici nelle farmacie è calata del 26% e che, sulla base degli ultimi dati del ministero della Salute, su 13.973 universitari il 22% dichiara di aver avuto rapporti occasionali non protetti.

 

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