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Trilostano veterinario: utile alleato nella malattia di Cushing

Trilostano veterinario: utile alleato nella malattia di Cushing

Il trilostano veterinario è il principio attivo del Vetoryl capsule, un medicinale industriale impiegato solitamente per il trattamento della malattia di Cushing negli animali. La sindrome in questione è una delle patologie endocrine più frequenti nel cane (le razze più a rischi sono barboncini, bassotti della razza Dachshund, Boston Terrier e Boxer) ed è caratterizzata dall’incrementata concentrazione di cortisolo nel sangue.

 

Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali (ghiandole collocate appunto vicino ai reni) che agisce come regolatore della pressione sanguigna, del metabolismo, del bilancio elettrolitico e del sistema immunitario. Responsabile della sindrome di Cushing è, nell’85% dei casi, il tumore dell’ipofisi. Nel restante 15% la causa può essere collegata alla presenza di tumore alle ghiandole surrenali, di natura maligna e di difficile rilevazione.

 

Trilostano veterinario galenico

 

Il ricorso al trilostano veterinario di tipo galenico si giustifica con la necessità di calibrare il dosaggio del farmaco sulla base delle specifiche esigenze dell’animale. A seconda che si tratti ad esempio di un cavallo, di un cane o di un gatto, il dosaggio del farmaco previsto dal veterinario cambia. Il farmacista galenico è in grado di allestire un preparato personalizzato, calibrato al milligrammo e basato sul peso dell’animale, cosa che non sarebbe possibile con le capsule in commercio, per le quali sono previsti solo tre dosaggi: da 10mg, 30mg e 60mg.

 

Questioni di brevetto impongono un diverso approccio al farmacista galenico. Per le indicazioni diverse dalla malattia di Cushing esiste la possibilità di partire dalla materia prima, allestendo così un medicinale ex-novo. Per alcune patologie animali invece, tra cui appunto la sindrome di Cushing, l’esistenza di un brevetto applicativo comporta che il farmacista debba invece sconfezionare, ripartire e ricostituire le capsule, assicurandosi che esse contengano l’esatta dose di trilostano veterinario da somministrare all’animale.

 

Trilostano veterinario: come agisce e gli effetti collaterali

 

Il trilostano veterinario si rivela un potente alleato nella cura della malattia di Cushing in ragione della sua capacità di ridurre la sintesi di cortisolo, aldosterone e androgeni surrenali. Nel cane gli effetti della terapia si traducono nella riduzione di sintomi quali polidipendenza, poliuria, polifagia e respiro affannoso; a migliorare è il livello di attività, nonché la qualità e le condizioni sia del mantello che della pelle. Se nei gatti questi miglioramenti risultano meno marcati, uno studio ha mostrato che nei cavalli la somministrazione del trilostano comporta una diminuzione dei livelli di cortisolo e degli effetti collaterali.

 

A proposito di effetti collaterali, i più comuni sono disidratazione, debolezza, letargia, nausea, diarrea, vomito. Altri sintomi transitori sono: lieve ipercalemia, azotemia, iperbilirubinemia e iponatremia. Solo raramente si è assistito a decesso. Il farmaco è generalmente ben tollerato: i maggiori problemi si riscontravano quando il Vetoryl veniva somministrato una volta a giorno, ma bassi dosaggi, con una frequenza maggiore, riducono l’incidenza degli effetti collaterali. In ogni caso spetta sempre e solo al veterinario l’ultima parola. Per aver accesso al farmaco è necessario presentare ricetta medico veterinaria in copia unica non ripetibile che riporti la/e confezione/i di Vetoryl da vendere.

 

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