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Cromo picolinato e Gymnema sylvestre nel trattamento del diabete

Cromo picolinato e Gymnema sylvestre nel trattamento del diabete

Come ogni 14 novembre anche quest’anno si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, iniziativa che a partire dal 1992 accende i riflettori su una malattia che si stima colpisca attualmente più di 300 milioni di persone in tutto il mondo. Il diabete è per definizione una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta ad un’alterata quantità o funzione dell’insulina. Quest’ultima è l’ormone, prodotto dal pancreas, che permette al glucosio di entrare nelle cellule e di essere utilizzato come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.

 

Approfittiamo allora di questa ricorrenza per dedicare un focus a cromo picolinato e gymnema sylvestre, due rimedi ad azione ipoglicemizzante utili per trattare il diabete.

 

Cromo picolinato e diabete

 

Le proprietà del cromo sono molto note fra i diabetici per la potenziale capacità di questo micronutriente di aumentare la sensibilità nei confronti dell’insulina, migliorando così la tolleranza al glucosio. Da un punto di vista metabolico il cromo pare capace di rafforzare le azioni dell’insulina rientrando nel cosiddetto fattore di tolleranza al glucosio. Anche le più autorevoli istituzioni scientifiche si sono espresse positivamente sull’utilità dell’integrazione di cromo nel trattamento di pazienti affetti da diabete mellito di tipo due, ammettendo che tale pratica è in grado di apportare ai pazienti modesti ma significativi benefici. Va comunque registrato dello scetticismo – espresso anche dall’American Diabetes Association – nei confronti di questa soluzione in relazione ad alcuni dati contraddittori.

 

Normalmente si sceglie di commercializzare il cromo sotto forma di sale picolinato (la somma di cromo più acido picolinico) come integratore finalizzato a colmare eventuali carenze, comunque estremamente rare e dimostrate soltanto in pazienti sottoposti a regimi nutrizionali estremamente restrittivi. I dosaggi di cromo picolinato generalmente proposti nella cura del diabete mellito rientrano nell’ordine dei 600-100 microgrammi al giorno e alle comuni dosi di impiego non si segnalano effetti collaterali di rilievo. Nel prossimo futuro sono in programma test finalizzati a valutare gli effetti sull’uomo di cromo somministrato in forme alternative, o associato agli altri componenti del fattore di tolleranza al glucosio (acido nicotinico e glutatione).

 

Gymnema sylvestre e diabete

 

La Gymnema sylvestre è una pianta conosciuta nella medicina tradizionale ayurvedica da più di 200 anni. Veniva e viene ancora oggi impiegata per trattare il diabete (che in India era noto già 700 anni prima di Cristo). A fare la differenza è la sua capacità di diminuire la quantità di glucosio circolante nel sangue (glicemia). Le foglie di gymnema possono essere impiegate per fare infusi e decotti, ma solitamente vengono utilizzate per la formulazione di compresse e capsule di integratori che la sfruttano sia come mono-componente sia in associazione ad altri fitoterapici. In tanti preferiscono assumerla nel trattamento del diabete di tipo 2, da sola in forma di tintura madre.

 

La Gymnema sylvestre ha l’effetto di ridurre il piacere del consumo di dolci; grazie ai suoi acidi gimnemici è in grado di antagonizzare l’assorbimento di glucosio a livello intestinale. L’utilizzo dei suoi estratti pare inoltre capace di ottimizzare i livelli di insulina conducendo ad una graduale normalizzazione della glicemia (discorso valido tenendo sempre presente che si parla di pazienti affetti da diabete di tipo 2 e comunque non-insulino dipendenti). Cromo picolinato e gymnema sylvestre si attestano dunque come due validi rimedi per contrastare il diabete: ciò non significa, ovviamente, dimenticare di consultare il medico sulle migliori strategie terapeutiche da adottare, magari proprio in occasione della Giornata Mondiale del Diabete.

 

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