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Diabete, trovate impurità cancerogene in alcuni medicinali a base di metformina

Diabete, trovate impurità cancerogene in alcuni medicinali a base di metformina

Una comunicazione dell’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali, ha informato della presenza, al di fuori dell’Unione Europea, di bassissimi livelli di un’impurità potenzialmente cancerogena, la N-nitrosodimetilammina (Ndma), all’interno di un limitato numero di medicinali a base di metformina, farmaco comunemente impiegato nel trattamento del diabete di tipo 2.

Nei giorni scorsi vi avevamo parlato di una buona notizia proprio in relazione a questa patologia, ovvero l’arrivo in Italia del semaglutide, farmaco di ultima generazione prodotto da Novo Nordisk che tra i suoi vantaggi presenta la possibilità di essere somministrato una sola volta a settimana indipendentemente dai pasti. Ora, però, la comunicazione dell’Ema rischia di provocare uno stato d’allarme (per il momento immotivato) nei pazienti che fanno uso di farmaci a base di metformina.

 

Il comunicato: “Non interrompere il trattamento”

 

Nel comunicato Ema pubblicato sul portale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) si precisa che i livelli riscontrati di N-nitrosodimetilammina (NDMA) “sono molto bassi, e sembrano essere entro i limiti a cui le persone possono essere normalmente esposte da altre fonti, inclusi alcuni alimenti e l’acqua”. Le autorità europee stanno quindi dando inizio ad una collaborazione con le aziende per testare i medicinali in commercio nell’Ue ed effettuare ulteriori verifiche. Questa situazione non deve comportare per i pazienti alcuna modifica al proprio trattamento terapeutico.

Nella comunicazione si legge: “In questa fase è fondamentale quindi che i pazienti proseguano la loro terapia per tenere sotto controllo il diabete e che siano consapevoli che interrompere il trattamento potrebbe esporli a complicanze e a gravi e duraturi problemi di salute”. Viene infatti ribadito che il rischio “derivante da un non adeguato trattamento del diabete supera di gran lunga qualsiasi possibile effetto dovuto ai bassi livelli di NDMA osservati nei test”.

Nelle sue raccomandazioni l’Agenzia Europea per i Medicinali ha invitato gli operatori sanitari a “continuare a prescrivere metformina normalmente e attendere ulteriori informazioni dalle autorità europee”, a “raccomandare ai pazienti di non interrompere il trattamento antidiabetico” e a “ricordare ai pazienti l’importanza di tenere il diabete sotto controllo”.

Si tratta di precisazioni importanti alla luce del fatto che la metformina è largamente impiegata da sola o in associazione ad altri farmaci nel trattamento del diabete di tipo 2. Essa rappresenta generalmente la prima linea di trattamento: la sua azione comporta la riduzione della produzione di glucosio nell’organismo e un minore assorbimento da parte dell’intestino.