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Inulina e cicoria, una correlazione spesso sottovalutata

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Inulina e cicoria, una correlazione spesso sottovalutata

Quella tra cicoria e inulina è una correlazione spesso sottovalutata. Questa fibra alimentare è un frutto oligosaccaride che esercita importanti funzioni per il nostro organismo. Ricavata dalla radice della cicoria, l’inulina non viene digerita ma giunge nel colon, la parte finale del nostro intestino, dove l’azione della flora batterica fa sì che essa venga suddivisa in molecole di fruttosio e in acidi grassi a catena corta, ovvero sostanze ad alto tasso energetico che svolgono un importante effetto di nutrimento della mucosa intestinale.

Il ruolo dell’inulina

 

Quasi ogni giorno ingeriamo inulina senza saperlo: oltre che nella cicoria, che ne contiene una grande quantità, questa fibra vegetale si trova infatti nelle carote, nell’agave, nei carciofi, nella barbabietola, nell’aglio e nelle banane, tutti alimenti che è facile trovare sulla nostra tavola. Ma a cosa serve l’inulina? Tra i suoi effetti principali troviamo quello di velocizzare il transito degli alimenti lungo l’intestino e di accelerare lo svuotamento dello stomaco: si capisce facilmente, dunque, perché l’inulina sia particolarmente indicata per i soggetti in sovrappeso, ma anche per quanti soffrono di stitichezza (viene usata come leggero lassativo) e hanno problemi legati al colesterolo (serve a ridurlo). È ormai accertato, inoltre, come questo zucchero derivante dalla cicoria sia in grado di determinare un incremento della quantità di Bifidobatteri e Lattobacilli presenti a livello del grosso intestino, utili anche nel combattere lo sviluppo dei tumori intestinali, oltre che nei processi di assorbimento del calcio. Assumere inulina può rivelarsi particolarmente utile anche quando si è sotto antibiotici: grazie ad essa, infatti, la flora batterica preserva il suo naturale equilibrio.

Come si usa ed effetti indesiderati

 

L’inulina ricavata dalla cicoria si utilizza il più delle volte sotto forma di polvere estratta dalla radice. Solitamente se ne assumono 4-8 grammi al giorno (1 o 2 cucchiaini). Anche gli infusi derivati dalle foglie sono molto in voga. Detto che non sono conosciute interazioni dell’inulina, assumere grandi quantità di questa sostanza può provocare meteorismo e dolori intestinali. L’inulina può essere somministrata anche durante la gravidanza (non è necessario ascoltare il parere di un ginecologo per farlo) e il periodo d’allattamento nonché nei bambini di età superiore a 1 anno. Nella nostra farmacia è possibile acquistare il preparato galenico disponibile in capsule da 400mg da assumere tre volte al giorno.

 

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