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La cannabis nel trattamento della sindrome di Tourette: nuove interessanti evidenze

sindrome di Tourette

La cannabis nel trattamento della sindrome di Tourette: nuove interessanti evidenze

Non rappresentano più una notizia, tanto sono acclarate, le proprietà terapeutiche della cannabis medicinale. Negli ultimi tempi, però, a far parlare sono state le nuove interessanti evidenze correlate al trattamento della sindrome di Tourette.

Cos’è la sindrome di Tourette?

La sindrome di Tourette è la malattia dei tic. La patologia, che prende il nome del neurologo francese Gilles de la Tourette che la individuò e ne descrisse un quadro clinico alla fine del diciannovesimo secolo, impone movimenti e atteggiamenti involontari quali raschiamento della gola, movimento della spalla, torsione della testa ecc., che spesso e volentieri diventano oggetto di scherno nei confronti di chi li sperimenta. Una condizione difficile da sopportare anche a livello emotivo, a maggior ragione considerando che spesso ad esserne colpiti sono i bambini. Questi tic, in molti casi restano presenti però anche in età adulta, e non è raro si trasformino nell’esigenza di ripetere ossessivamente una parola: spesso delle parolacce. Non c’è bisogno di molte spiegazioni per comprendere come questa malattia rappresenti un problema anche per la socializzazione dell’individuo. Vi è poi da considerare che ad oggi sono pochi gli esperti che si occupano di questo disturbo e che la sua origine non è ancora completamente chiara. Dunque, come può la cannabis essere d’aiuto?

Cannabis e sindrome di Tourette

Evidenze scientifiche indicano che la cannabis è in grado di intervenire sulla sintomatologia della sindrome di Tourette, ovvero sui tic di natura motoria e sonoro-vocale. Non si tratta di un singolo studio, ma di 182 articoli che vanno a comporre questa letteratura scientifica. Ciò che segnalano i pazienti affetti da sindrome di Tourette che fanno uso di cannabis terapeutica è in generale un senso di maggiore “rilassatezza” a seguito della sua assunzione. Sebbene, come detto, non sia del tutto chiara l’origine della malattia, una delle ipotesi è che ad essere coinvolti siano i recettori CB1: questo spiegherebbe perché la cannabis sia in grado non solo di ridurre i tic che caratterizzano la malattia, ma anche di intervenire sui problemi emotivi ad essa collegati.

 

A differenza di neurolettici e altri farmaci impiegati nel trattamento della sindrome, la cannabis non produce alcun effetto collaterale su memoria visiva e verbale a breve termine, nonché su livelli d’attenzione, intelligenza, apprendimento verbale, tempi di reazione, riconoscimento e informazioni in lavorazione. Al contrario dei consumatori sani di cannabis, i pazienti affetti dalla sindrome curati con THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) presentano un miglioramento della concentrazione e della percezione visiva.

 

Già nel 1999 d’altronde uno studio aveva mostrato come una singola dose di THC riducesse del 70% i tic del paziente. I soggetti affetti da sindrome di Tourette che associano THC e e CBD (cannabidiolo) – con quest’ultimo principio attivo che modera gli effetti psicoattivi del THC e dà una mano a livello di aggressività, ansia e insonnia sperimentate – segnalano una maggiore riduzione della sintomatologia ticcosa.

 

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