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La cannabis terapeutica per il trattamento dei sintomi del Parkinson

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La cannabis terapeutica per il trattamento dei sintomi del Parkinson

La cannabis terapeutica può rappresentare un’opzione per il trattamento dei sintomi del Parkinson. Ormai sono tanti gli studi che certificano i benefici del cannabidiolo (CBD), metabolita della Cannabis sativa, sui pazienti affetti da questa malattia neurodegenerativa spesso invalidante. Come sappiamo, i sintomi del morbo riguardano più sfere: si va dalla rigidità muscolare alla perdita totale del controllo dei movimenti, per non parlare dei tremori del paziente, che con il tempo vede aumentare le sue problematiche quotidiane fino alla morte. Per il Parkinson ad oggi non esiste cura, ma questo non significa che non vi siano trattamenti in grado di intervenire sulla sintomatologia e di donare sollievo a chi è afflitto dalla malattia. In questo senso bisogna dunque interpretare la cura a base di cannabis, come un rimedio capace quanto meno di alleviare la sofferenza dei pazienti, senza pensare (purtroppo) di invertire il decorso della malattia.

 

Cannabis terapeutica e Parkinson: gli studi

 

Come detto sono tanti gli studi che testimoniano l’efficacia della cannabis nella gestione dei sintomi del Parkinson. Su queste pagine vogliamo citarne uno che ha messo sotto la lente d’ingrandimento proprio il parere dei pazienti. Protagonisti sono stati alcuni malati reclutati in Germania tra marzo e aprile 2019. Questi sono stati sottoposti ad un sondaggio, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Parkinson’s Disease. In quella che si configura come la più grande ricerca finalizzata ad analizzare le opinioni dei pazienti sulla terapia con cannabis, sono stati esaminati 1.384 questionari.

 

Da qui è emerso che l’8,4% degli intervistati faceva uso di cannabis terapeutica. Tra questi, in più del 40% dei casi è stato riscontrato un miglioramento per quanto riguarda la riduzione del dolore e dei crampi muscolari. Di portata inferiore, ma comunque presenti, i miglioramenti riguardanti rigidità/acinesia, congelamento, tremore, ansia, depressione e sindrome delle gambe senza riposo. Qui il miglioramento soggettivo superava comunque il 20%, con una buona tollerabilità complessiva del trattamento. Inoltre, più della metà dei pazienti (54%) che utilizzavano cannabidiolo per via orale e il 68% di coloro che inalavano cannabis con THC (tetraidrocannabinolo) hanno riportato un miglioramento generale dei sintomi.

 

Per quanto l’efficacia della cannabis terapeutica nel trattamento dei sintomi del Parkinson necessiti di ulteriori approfondimenti, sono sempre di più gli studi che evidenziano i benefici apportati sulla qualità della vita dei pazienti. Ecco perché discutere di quest’opzione terapeutica con il proprio medico potrebbe essere un buon primo passo per riscontrare dei miglioramenti nella vita di tutti i giorni. Il secondo è ovviamente quello di recarsi presso la nostra farmacia, per esplorare tutte le possibili soluzioni di trattamento a base di cannabis terapeutica.

 

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