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Uno spray orale a base di cannabis contro il tumore al cervello

Uno spray orale a base di cannabis contro il tumore al cervello

Uno spray orale a base di cannabis contro il glioblastoma, la forma più comune e aggressiva di tumore al cervello. La speranza arriva da un nuovo studio, il primo che coinvolge la cannabis medica come terapia per il cancro, condotto dalla professoressa Susan Short dell’Università di Leeds. Ad essere coinvolti nella sperimentazione in via di lancio saranno 232 pazienti affetti da glioblastoma provenienti da 15 ospedali del Regno Unito. Due terzi di loro riceveranno lo spray orale noto con il nome di Sativex, un farmaco già approvato per il trattamento degli spasmi muscolari nei pazienti con sclerosi multipla, in aggiunta ad un farmaco chemioterapico chiamato temozolomide; il restante terzo riceverà un placebo.

 

Uno spray orale contro il glioblastoma

 

Le indagini pre-cliniche hanno dimostrato che il Sativex è ben tollerato dai pazienti affetti da glioblastoma. Adesso si tratta di capire se gli studi sull’uomo confermeranno quanto è stato sostenuto da diverse ricerche in questi anni rispetto alle possibili proprietà anticancro di alcuni cannabinoidi. La professoressa Short ha spiegato che “i tumori cerebrali del glioblastoma hanno dimostrato di avere recettori per i cannabinoidi sulla loro superficie cellulare, e studi di laboratorio su cellule di glioblastoma hanno dimostrato che questi farmaci possono rallentare la crescita del tumore e funzionano particolarmente bene se usati con temozolomide”.

A tal proposito, uno studio del 2011 ha dimostrato che i cannabinoidi tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD) inibiscono drasticamente la crescita dei gliomi in capsule di Petri e in topi vivi, quando somministrati in combinazione con temozolomide. È importante notare che le cellule tumorali che non potevano essere trattate dal solo farmaco chemioterapico sono state sconfitte quando questi due cannabinoidi sono stati aggiunti all’equazione. Citare questa ricerca è importante perché il Sativex contiene sia THC che CBD in uguali concentrazioni.

 

Gli studi sul Sativex

 

Ad inizio 2021, la professoressa Short e i suoi colleghi hanno pubblicato i risultati di uno studio di fase I, che ha coinvolto 27 pazienti, volto a testare la sicurezza di questa combinazione di trattamento in pazienti con glioblastoma. Sebbene questo studio su piccola scala non sia stato progettato per valutare l’efficacia di questi farmaci, gli autori hanno notato che l’83% dei partecipanti che hanno ricevuto Sativex erano ancora vivi dopo un anno, rispetto al 44% di coloro che hanno ricevuto un placebo. Ovviamente non si possono trarre conclusioni definitive da un’indagine così piccola, motivo per cui la sperimentazione di fase II si rende necessaria.

 

Il reclutamento dei pazienti partecipanti alla sperimentazione dovrebbe cominciare all’inizio del 2022, a condizione che vengano raccolti fondi sufficienti. Una volta iniziata la sperimentazione, ai partecipanti verrà chiesto di auto-somministrarsi fino a 12 spruzzi di Sativex al giorno per tre anni. “Il trattamento dei glioblastomi rimane estremamente impegnativo”, ha concluso la professoressa Short. “Avendo recentemente dimostrato che una specifica combinazione di cannabinoidi somministrata per via orale potrebbe essere aggiunta in modo sicuro alla chemioterapia con temozolomide, siamo davvero entusiasti di basarci su questi risultati per valutare se questo farmaco potrebbe aiutare i pazienti con glioblastoma a vivere più a lungo in un importante studio randomizzato”.

 

Una speranza non da poco per un tumore che si caratterizza non solo per crescita e diffusione rapida, ma anche per le sue recidive. Il tutto per un’aspettativa di vita che per i pazienti, a partire dalla diagnosi iniziale, è inferiore ai 18 mesi.

 

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