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Menopausa e secchezza intima: come gestirla con semplicità

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Menopausa e secchezza intima: come gestirla con semplicità

La secchezza vaginale è un disturbo che riguarda milioni di donne. Lo sbalzo ormonale tipico della menopausa comporta infatti una diminuzione degli estrogeni responsabile della perdita di tonicità dei tessuti della vulva e della vagina, resi ancora più sottili ed esposti a quella perdita di lubrificazione che comporta come effetti collaterali irritazione, bruciore, prurito e dolore durante i rapporti sessuali. Per comprendere quanto sia diffusa questa problematica basta citare una ricerca europea condotta nel 2015, che ha messo in luce come su un campione di 1000 donne, di età compresa tra i 45 e i 75 anni, il 78% ha detto di avere problemi di secchezza vaginale e il 76% di provare dolori nei rapporti intimi. Come intervenire per risolvere questa problematica?

 

I rimedi contro la secchezza vaginale

 

Essendo la secchezza vaginale causata dalla carenza di estrogeni, uno dei rimedi più comuni consiste nell’adozione di terapie ormonali, rivelatesi in grado di risolvere i problemi di secchezza e atrofia genitale in circa l’85% delle donne dopo la menopausa. L’applicazione locale di estriolo in gel, utilizzabile per periodi di tempo più o meno lunghi poiché non aggressivo come l’estradiolo, il promestriene e gli estrogeni coniugati, ma anche l’utilizzo di una pomata di testosterone locale (dietro prescrizione medica) molto efficace nello stimolare una risposta a livello genitale, rappresentano soluzioni importanti nel trattamento di questo disturbo. Altre terapie locali sono quelle che prevedono l’impiego di prodotti umettanti, idratanti, emollienti, riepitelizzanti e lenitivi.

Molto consigliato, in particolare per le donne che non vogliono utilizzare ormoni, o semplicemente non possono farlo per le loro condizioni di salute, è anche l’acido ialuronico: esso esercita un’azione riparativa e antiossidante, andando a formare nella vagina sottili strati gelatinosi (film) di zuccheri complessi, detti glucosamminoglicani, in cui sono presenti batteri “buoni” utili non solo a favorire la lubrificazione, ma pure la ricostituzione del naturale habitat vaginale.

Altra opzione terapeutica da prendere in considerazione è quella del gel al colostro, i cui principi nutritivi possono contribuire a ricostituire il tessuto vaginale. Contro la secchezza vaginale sono anche indicate creme a base di D-mannosio, zucchero rivelatosi utile in caso di infezioni da Escherichia coli a livello della vagina e della vescica, ma anche a base di estratti erbali come gel di Aloe o di burro di Karitè in presenza di irritazione. Ad entrare in gioco possono essere poi lavande vaginali a base di olio essenziale di camomilla, salvia, angelica o cipresso, con formulazione che varia a seconda dell’obiettivo terapeutico: che si tratti di calmare, lenire o sfiammare la zona. Contraddistinta da effetti non certi a lungo termine e da un alto costo vi è poi l’opzione rappresentata dal laser vaginale. Insomma, i rimedi contro la secchezza vaginale non mancano: a dimostrazione che questa condizione non è uno scotto inevitabile della menopausa ma una condizione che si può curare.

 

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