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Passiflora, proprietà e benefici della pianta che concilia il sonno

Passiflora, proprietà e benefici della pianta che concilia il sonno

La passiflora – nome scientifico Passiflora incarnata – è una pianta perenne originaria del sud-est degli Stati Uniti, dell’Argentina e del Brasile, nota in erboristeria e fitoterapia per le sue proprietà sedative, particolarmente utili nel trattamento dei disturbi del sonno. Oltre che come rimedio per l’insonnia, la passiflora rappresenta un’opzione terapeutica anche per altri tipi di problemi: quelli gastrointestinali, associati ad ansia o nervosismo, ad esempio; ma viene anche impiegata per trattare il disturbo d’ansia generalizzata e per fronteggiare i sintomi dettati dall’astinenza nel periodo di disintossicazione dall’utilizzo di farmaci narcotici. Allo stesso modo può essere somministrata nel trattamento di convulsioni, isterismo, menopausa, deficit di attenzione/iperattività, nervosismo, eccitabilità, ipertensione, aritmia, palpitazioni, fibromialgia e dolore.

Le proprietà della passiflora

Basta questa rapida panoramica per comprendere le proprietà e le potenzialità di questa pianta, che a livello prettamente chimico suscita interesse soprattutto per la ricca presenza di flavonoidi (in particolare iperoside, isovitexina e vitexina), principali responsabili, secondo gli studiosi, delle proprietà sedative attribuite alla pianta. Interessanti a livello scientifico sono pure i suoi alcaloidi indolici (armina, passiflorina, ecc.), considerati responsabili dell’azione antispastica riconducibile alla passiflora. Altri costituenti sono poi i glicosidi cianogenetici, i fitosteroli, i tannini e l’olio essenziale in tracce.

La passiflora nei disturbi del sonno

Proprio la caratteristica composizione chimica della passiflora spiega perché siano in tanti a farvi ricorso per trattare i disturbi del sonno. I flavonoidi sono noti per avere proprietà calmanti, gli alcaloidi per agire sul sistema nervoso centrale: ragion per cui non deve sorprendere l’azione sedativa del sistema nervoso, ma anche ansiolitica, rilassante e calmante. Tutte proprietà che rendono la passiflora perfetta in presenza di insonnia, ma anche di stati d’ansia e agitazione.

Come si assume la passiflora

La passiflora è disponibile in diverse forme farmaceutiche. Le più popolari sono probabilmente quelle che la vedono somministrata sotto forma di tisana e infuso. In particolare il consiglio è quello di berne due o tre tazze al giorno. La preparazione corretta prevede di versare acqua calda quanto basta, provvedendo successivamente a lasciare la passiflora in infusione a recipiente coperto per un tempo di circa 20-30 minuti; la mossa seguente consiste nel filtraggio e, a seconda dei gusti, nell’aggiunta o meno di dolcificante. Un’alternativa è quella rappresentata dalla tintura madre: generalmente se ne assumono 40 gocce e in mezzo bicchiere d’acqua, 30 minuti prima di coricarsi per la notte. Estratti di passiflora si trovano anche all’interno di integratori alimentari (in forma di gocce orali, compresse o capsule) e addirittura in farmaci da banco (gocce). In ogni caso, prima di qualsiasi assunzione, è bene consultare il proprio medico.

Passiflora: avvertenze

Sebbene si tratti di un rimedio naturale, non mancano le avvertenze da prendere in considerazione prima di fare uso di passiflora. La pianta ad esempio interagisce con diversi farmaci, quali sedativi, barbiturici e anticoagulanti cumarinici, ma prima di assumere la passiflora sarebbe opportuno consultare il proprio medico anche nel caso si stiano assumendo medicinali differenti da quelli sopra elencati. L’associazione con altre piante, quali iperico o melissa, è in grado di causare ipersonnia. Peraltro, sebbene la passiflora e i prodotti che la contengono sembrino essere ben tollerati nella maggior parte dei casi, è possibile che si verifichino anche sonnolenza o eccessiva sedazione, senza dimenticare la possibile insorgenza di reazioni di tipo allergico nei soggetti sensibili. In ogni caso, la passiflora è sconsigliata in gravidanza e nei bambini di età inferiore a 12 anni.

 

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